tag:blogger.com,1999:blog-5305799304571024123.post2994036507386564032..comments2022-01-30T21:36:06.784+01:00Comments on Arte nella Vita: Fotografo con le aliAurishttp://www.blogger.com/profile/14827687357315575187noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-5305799304571024123.post-2760401428771208122012-02-10T01:11:57.254+01:002012-02-10T01:11:57.254+01:00Ho visto le bellissime fotografie di Paolo Ficola ...Ho visto le bellissime fotografie di Paolo Ficola presenti nell'articolo pubblicato nel blog "Arte nella vita" e ho letto le suggestive parole di Rita che, regalandoci il ritratto del loro autore e descrivendoci al tempo stesso le sensazioni procurate dalla sua opera, comunicano a chi le legge il desiderio (o, meglio, gli fanno sentire la necessità) di vedere anche tutte le altre immagini che fanno parte del foto-libro "Umbria dall'alto". Pur sapendo che probabilmente sono inesatte o banali o, magari, già fatte da altri, mi permetto ora di aggiungere a quanto ho detto alcune considerazioni relative alle fotografie che l'articolo dà la possibilità di conoscere. Dunque,guardandole, ho provato la sensazione che loro protagonista,oltre alla "grazia indescrivibile" dei vari "scorci" (sono parole di Rita),sia il silenzio dovuto alla lontananza tra essi e l'obiettivo della macchina fotografica dell'autore del libro. E questo sia quando si tratta di luoghi nei quali sembra non esserci traccia della presenza dell'uomo o di altri esseri viventi (e che, paradossalmente, potrebbero essere stati fotografati in qualche lontana era geologica)sia quando,al contrario, essa è individuabile attraverso quella di agglomerati di case, monumenti, strade, campi coltivati... (da cui, però, appunto per la lontananza, non giungono né voci né suoni né rumori) .E tornano in mente allora i versi senza tempo che tutti conoscono:"e sovrumani/Silenzi, e profondissima quiete/ Io nel pensier mi fingo; ove per poco/Il cor non si spaura.". Ma all'improvviso, poi (basta che lo sguardo si soffermi un attimo sulle "intricate rotte di volo" tracciate su una cartina dell'Umbria e, come ci racconta Rita, a lungo e con gran cura progettate da quello che lei giustamente chiama "Fotografo con le ali"),ci sembra di sentire il rumore di un motore, il clic di una macchina fotografica, delle parole dette a un compagno di viaggio ed entriamo così nel sogno dell'autore degli scatti, comprendendo al tempo stesso le sensazioni che essi possono procurare a chi li vede, sogni e sensazioni che sentiamo riecheggiare ancora una volta nelle parole di chi ha scritto i versi citati precedentemente:"E il naufragar mi è dolce in questo mare.".Vittoria B.noreply@blogger.com