Tra i lavori di Brajo Fuso,
due "pappagalli" appesi alla parete,
le terracotte esplose di Attilio Quintili,
un mostriciattolo fumante,
barattoli di "mocco" impilati
a riprodurre l'orinatoio di Duchamp,
piatti quadrupedi anzi quadridattili
e parole da pescare a caso in un cappello di paglia,
la gente venuta alla "Freemocco's" di Deruta
la sera di domenica 21 aprile
ha trovato il livello giusto
di nonsense che cercava.
L'arte sa ridere di se stessa
e si nega come tale
per rinascere effimera e giocosa,
senza memoria e senza futuro.
Si è qui per voler essere altrove,
nello spazio dell'immaginazione
dove la fantasia fluisce senza scalfire
e fa affiorare follie non dette ma più vere.
Attilio apre agli amici
il suo giardino di Prospero
dove momenti di gioco
e intensa comunicazione
riaprono canali di energia e di sogno,
di potenzialità dimenticate
e di infanzia azzurra.
L'elegante e grande album Dada che raccoglie scritti e immagini della folle serata sarà ristampato in un numero limitato di copie |
Cliccare qui sopra per vedere tutte le foto della SeraDada |
Link al sito web di Attilio Quintili
Link al sito Freemocco