Nel salotto buono, la strada più bella e storicamente più importante della città, ci sono bei negozi, certamente.
Belle vetrine piene di proposte e di promesse.
Proposte per cavalcare l’onda nel suo rapido passare.
Promesse di bellezza da tenere su di sé, da portare addosso come un profumo, una crema, le ciglia finte dei manichini.
Gli autori delle vetrine, che potresti vedere identiche in qualsiasi capoluogo italiano, sembrano usciti tutti dalla stessa scuola: due o tre personaggi in un’illusione di socialità, senza un contesto che distoglierebbe lo sguardo dai capi esposti nella luce.
La dimensione del tempo è quella dell’attimo fuggente, senza spessore, senza ricordi.
Ma in Corso Vannucci c’è un altrove dove il tempo riprende il suo cammino dal passato e ci riconduce nel flusso degli eventi, ci ricolloca nella storia e riproduce in spazi di grande bellezza la condizione umana nella sua stupefacente complessità. L’arte ha questo potere.
Un negozio d'arte è un salotto dove c'è sempre conversazione. Chi entra si trova circondato da oggetti che suscitano curiosità e riflessione e può godersi la competenza degli antiquari Fabio e Francesca che spiegano tutto con il piacere di farlo. Ogni oggetto narra una storia ed è una storia in se stesso.
Puoi incontrare lo sguardo di Perseo che, però, sembra rivolto ad una Madonna pirenaica con otto secoli sulle esili spalle lignee. Le scene campestri o i paesaggi mediterranei o nordici sono sfondi e protagonisti insieme. I personaggi dei miti o della Bibbia vivono le loro vicende sotto i nostri occhi. Anche i mobili e i gioielli raccontano lontani, ma sempre nostri, stili di vita.
A. Tadolini, Testa di Perseo, XIX sec. |
L.Cima, Le sartine |
Statua lignea, inizio XV sec. |
Cassettone, Bottega Zuccari, XVII sec. |
Bigiotteria d'autore, XX sec. |
Fabio Mearini nel suo negozio |
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