I quadri di Ferruccio Ramadori ci attirano al loro interno come una danza popolare nella piazzetta di un paese, danza cui nessuno si sottrae e che mette energia nelle gambe.
Similmente i suoi dipinti mettono energia nella mente. Riflettono la misteriosa armonia che c'è o potrebbe essere nella mente e nel cuore dell'uomo, nel profondo dove risuona la musica delle sfere e scorre la vibrazione del cosmo.
Guardando i suoi quadri vien fatto di pensare alle meravigliose foto che il telescopio Hubble spedì sulla terra lasciando tutti senza fiato davanti alla straordinaria dinamica bellezza di un universo mai visto prima così.
Similmente i suoi dipinti mettono energia nella mente. Riflettono la misteriosa armonia che c'è o potrebbe essere nella mente e nel cuore dell'uomo, nel profondo dove risuona la musica delle sfere e scorre la vibrazione del cosmo.
Guardando i suoi quadri vien fatto di pensare alle meravigliose foto che il telescopio Hubble spedì sulla terra lasciando tutti senza fiato davanti alla straordinaria dinamica bellezza di un universo mai visto prima così.
The paintings by Ferruccio Ramadori draw us into them as a folk dance
in the square of a village, overpowering for everyone, which puts energy in your legs.
Similarly his canvases put energy in your mind. They reflect the mysterious harmony that is or could be in the mind and heart of man, in the deep where the music of the spheres resounds and runs the vibration of the cosmos.
His paintings recall somehow the wonderful pictures the Hubble telescope sent to the Earth, leaving everyone breathless in front of the extraordinary dynamic beauty of a universe never seen before in that way.
in the square of a village, overpowering for everyone, which puts energy in your legs.
Similarly his canvases put energy in your mind. They reflect the mysterious harmony that is or could be in the mind and heart of man, in the deep where the music of the spheres resounds and runs the vibration of the cosmos.
His paintings recall somehow the wonderful pictures the Hubble telescope sent to the Earth, leaving everyone breathless in front of the extraordinary dynamic beauty of a universe never seen before in that way.
Ramadori raccoglie l'eredità di pensiero di Vasilij Kandinskij sulla necessità di rendere la spiritualità in musica di colori ed evidenzia questa scelta costruendo degli spartiti che si organizzano attorno a fantasie cromatiche come fastose sinfonie o concerti nei quali il canto si leva talvolta dall'insieme dell'orchestra.
Insegue melodie che hanno preso l'avvio in un momento indefinito non visibile sulla tela e che si snodano e si sviluppano lungo lo spazio-spartito del dipinto per proseguire oltre al di fuori di esso.
Insegue melodie che hanno preso l'avvio in un momento indefinito non visibile sulla tela e che si snodano e si sviluppano lungo lo spazio-spartito del dipinto per proseguire oltre al di fuori di esso.
Ferruccio Ramadori takes on the heritage of thought of Vasilij Kandinskij about the need to render spirituality in a music of colours. He underlines this choice building scores organized around chromatic patterns like magnificent symphonies or concerts where the chant raises at times from all the orchestra.
He follows melodies launched at an indefinite time not visible on the canvas, winding and developing along the space-score of the painting to continue outside of it.
He follows melodies launched at an indefinite time not visible on the canvas, winding and developing along the space-score of the painting to continue outside of it.
Ogni quadro ritaglia un'area all'interno di uno spazio sconfinato che la tela non può includere, come l'arco di una vita umana si colloca all'interno del flusso infinito del tempo e nella sua limitatezza disarmante vi trova un senso.
L'artista canta quest'immensa disparità con la stessa gioia che San Francesco espresse nel suo Cantico, la gioia di far parte del mistero meraviglioso della natura, di poterlo sentire dentro di sé e cantarlo in tele esaltanti, in fantasmagorie di colori in movimento.
L'artista canta quest'immensa disparità con la stessa gioia che San Francesco espresse nel suo Cantico, la gioia di far parte del mistero meraviglioso della natura, di poterlo sentire dentro di sé e cantarlo in tele esaltanti, in fantasmagorie di colori in movimento.
Each painting cuts out an area within a boundless space that the canvas cannot include, in the same way as the span of human life is part of the endless flow of time and in its disarming paucity makes sense.
The artist sings this immense disparity with the same joy that St. Francis expressed in his Canticle, the joy of being part of the wonderful mystery of nature, of feeling it inside and singing it in exciting paintings, in phantasmagoria of colours in motion.
The artist sings this immense disparity with the same joy that St. Francis expressed in his Canticle, the joy of being part of the wonderful mystery of nature, of feeling it inside and singing it in exciting paintings, in phantasmagoria of colours in motion.
Un movimento continuo che tutto coinvolge ma in cui l'artista traccia segni geometrici o numerici o alfabetici in contrasto anche estetico con il resto.
Sono forse le chiavi di una lettura che la mente vuole tentare, forse i segni dell'umano agire in un cosmo incontrollabile, forse l'antico eterno contrasto tra la ragione e il cuore.
Sono forse le chiavi di una lettura che la mente vuole tentare, forse i segni dell'umano agire in un cosmo incontrollabile, forse l'antico eterno contrasto tra la ragione e il cuore.
A continuous movement involves everything where the artist draws geometric or numeric or alphabetic signs in contrast with the rest.
They are perhaps the keys of an interpretation that the mind wants to try, maybe the signs of human action in a cosmos out of control, perhaps the ancient eternal opposition between reason and heart.
They are perhaps the keys of an interpretation that the mind wants to try, maybe the signs of human action in a cosmos out of control, perhaps the ancient eternal opposition between reason and heart.
Attraverso la pittura, caricandola di un'energia incontenibile che esubera dalla tela, Ferruccio riesce a dare il senso di una totalità, l'infinito che non è umano cogliere né esprimere se non individuandone frammenti potenzialmente infiniti.
Dalle tele in cui questi sono ritagliati si espande ciò che non è qui se non attraverso dei simboli, il paradiso perduto o non ancora vissuto, la realtà nella sua portata più alta e divina.
Sono finestre aperte su un panorama del quale vogliono farti cogliere l'inesprimibile grandezza.
Nell'articolazione di linee e di colori, riflettono l'incredibile complessità che sta fuori di esse, non in un altrove remoto ma intorno a noi e dentro di noi... la bellezza gioiosa dell'essere.
Dalle tele in cui questi sono ritagliati si espande ciò che non è qui se non attraverso dei simboli, il paradiso perduto o non ancora vissuto, la realtà nella sua portata più alta e divina.
Sono finestre aperte su un panorama del quale vogliono farti cogliere l'inesprimibile grandezza.
Nell'articolazione di linee e di colori, riflettono l'incredibile complessità che sta fuori di esse, non in un altrove remoto ma intorno a noi e dentro di noi... la bellezza gioiosa dell'essere.
Through painting, charging it with irrepressible energy, the Artist manages to give a sense of wholeness, the infinite that is not human to grasp or express if not by identifying fragments of it.
From the canvases in which these are cut, expands what is not here except through symbols, the paradise lost or not yet lived, reality in its highest and divine meaning.
They open windows onto a view of what they want you to grasp the inexpressible grandeur.
In the articulation of lines and colours they reflect the incredible complexity that is outside of them, not in a remote elsewhere but around us and within us ... the joyful beauty of being.
From the canvases in which these are cut, expands what is not here except through symbols, the paradise lost or not yet lived, reality in its highest and divine meaning.
They open windows onto a view of what they want you to grasp the inexpressible grandeur.
In the articulation of lines and colours they reflect the incredible complexity that is outside of them, not in a remote elsewhere but around us and within us ... the joyful beauty of being.
In alto un'opera di Domenico Bruschi, 1840-1910 (Déco Hotel, Perugia) |
Cliccare sull'immagine per aprire un album con foto della mostra dell'estate 2013 al Déco Hotel di Perugia |
Ferruccio Ramadori (a sinistra) con il fratello Marcello, qui accanto ad opere di Stefano Chacchella |
Link al sito web di Ferruccio Ramadori: http://www.ferruccioramadori.it/