Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni, e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
Le parole di Shakespeare raccontano queste opere.
Le forme sono perfette e luminose nel bianco irreale che le proietta nell'immaginario. Quei pantaloni e giacche e cappotti sono tenuti in piedi da qualcosa che non è della realtà e dell'esperienza. Sono capi di vestiario quotidiani e attuali, eppure vengono da un altrove che è quello del sogno. Sono fatti di quella materia perciò ci raccontano qualcosa di noi che non sappiamo, sentimenti nascosti in gesti ripetuti, fatti meccanicamente e senza coinvolgimento.
Ecco che ora quelle cose prendono vita e ci parlano un loro linguaggio fatto di grazia e di umiltà, ma anche del grande mistero dell'essere al mondo come cose o come persone, soggette al tempo e allo spazio, solide e fugaci come i sogni.
La stessa impressione danno il corpo femminile e la la testa del cavallo, forme di eleganza sinuosa, tutti e due simboli di bellezza e perfezione. Qui però il candore smaltato li accomuna ai vestiti in una visione che sposa la preziosa lucidità e lo studio alla commozione, in creazioni pensose e astratte, sorridenti e malinconiche.
La stessa impressione danno il corpo femminile e la la testa del cavallo, forme di eleganza sinuosa, tutti e due simboli di bellezza e perfezione. Qui però il candore smaltato li accomuna ai vestiti in una visione che sposa la preziosa lucidità e lo studio alla commozione, in creazioni pensose e astratte, sorridenti e malinconiche.
Il violino si piega a diventare un corpo femminile, la sua voce sarà un sospiro d'amore, toccarlo sarà far vibrare ogni fibra e perdersi nella sua armonia.
La mano dalle dita delicate e affusolate sembra voler afferrare qualcosa o protendersi emergendo forse dall'acqua. Una richiesta silenziosa d'aiuto rimasta inascoltata tenta ancora di esprimere un bisogno sommesso e sembra fissarsi in un ramo di corallo bianco levigato e perfetto.
...Oh voi dal dolce nome ch'io non chiamo
perché voi non mi amate ed io non vi amo.
perché voi non mi amate ed io non vi amo.
Voi, Signora, siete per me come un giardino chiuso,
siete per me come un giardino chiuso
dove nessuno è penetrato mai.
Di profondi invisibili rosai...
siete per me come un giardino chiuso
dove nessuno è penetrato mai.
Di profondi invisibili rosai...
Chi osa? Chi vi prende? Chi vi tiene?
Siete come una spada senza l'elsa
pura e lucente e non brandita mai..
Siete come una spada senza l'elsa
pura e lucente e non brandita mai..
Il vostro volto
non muta se la mia mano vi tocca.
La vostra mano è quella che non dona.
Nulla di voi, nulla di voi si dona.
Però, nulla io vi chiedo, nulla attendo
se bene, debolmente sorridendo
non muta se la mia mano vi tocca.
La vostra mano è quella che non dona.
Nulla di voi, nulla di voi si dona.
Però, nulla io vi chiedo, nulla attendo
se bene, debolmente sorridendo
come chi langue e pur non s’abbandona...
(Gabriele D'Annunzio, Poema Paradisiaco)
Baby, take off your clothes...
Baby, take off your clothes...
You can leave your hat on...
(Joe Cocker)
La femminilità in sé è resa in forme pure e sintetiche che danno la suggestione di un archetipo primordiale radicato nelle profondità del tempo all'alba della vicenda umana.
Se due stelle dovessero essere posizionate l'una vicino all'altra
e nello stesso tempo essere abbastanza distanti dalle altre
per non essere influenzate dalla loro attrazione,
esse comporrebbero un sistema separato
e nello stesso tempo essere abbastanza distanti dalle altre
per non essere influenzate dalla loro attrazione,
esse comporrebbero un sistema separato
tenuto unito dal legame della loro mutua attrazione...
(William Herschel)
Nuda io ti vidi
oh bellezza della bellezza
e chiusi i miei occhi
per paura di svenire...
oh bellezza della bellezza
e chiusi i miei occhi
per paura di svenire...
(Patrick Pearce)
Le fotografie delle opere sono di Tato Richieri
Le ceramiche bianche di Silvano D'Orsi sono visibili e acquistabili presso Elel Ceramic Art
* * *
A Matter of Dreams
Silvano D'Orsi's white sculptures
We are such stuff as dreams
are made on, and our little life is rounded with a sleep.
Shakespeare's
words tell these works.
The
shapes are perfect and bright in the unreal white that projects them
into imagination. Those pants and jackets and coats are held up by
something that doesn't belong to reality and experience. They are
daily and current clothing, yet they come from somewhere else, the
land of dream. They are made of that stuff so they tell us
something about us that we don't know, feelings hidden in repeated
mechanical gestures.
Here
now those things come to life and speak to us their language made of
grace and humility, but also of the great mystery of being in the
world as things or as people, subject to time and space, solid and
fleeting like dreams.
The
same impression is given by the female body and the horse's head,
forms of sinuous elegance, both symbols of beauty and perfection.
Here, however, the glazed whiteness unites them to the clothes in a
vision where the precious lucidity and the study mix with emotion, in
thoughtful and abstract creations, smiling and melancholic.
The
violin bends to become a female body, his
voice will be a sigh of love, touching
it will make every fiber vibrate and
get lost in its harmony.
The
hand with delicate and tapered fingers seems
to want to grab something or
reach out perhaps emerging from the water. A
silent request for help remained unheeded
still
tries to express a subdued need and
seems to be fixed in a smooth and perfect white coral branch.
...
Oh you with that sweet name I never call
because
you don't love me and I don't love you.
You,
Lady, are like a closed garden for me,
you
are like a closed garden for me
where
no one has ever gone into.
Of
deep invisible rosebushes ...
Who
dares? Who gets you? Who keeps you?
You
are like a sword without the hilt
pure
and shiny and never wielded ..
Your
face
does
not change if my hand touches you.
Your
hand is the one that does not give.
Nothing
of you, nothing of you is given.
However,
nothing I ask of you, nothing I await
although
weakly smiling
like
someone who languishes and does not abandon himself ...
(Gabriele
D'Annunzio)
Femininity
itself is rendered in pure and synthetic forms which
give the suggestion of a primordial archetype rooted
in the depths of time at
the dawn of the human journey.
If
two stars were to be positioned close to each other and
at the same time be far enough away from the others not
to be influenced by their attraction, they
would make up a separate system held
together by the bond of their mutual attraction ...
(William
Herschel)
Naked I saw thee,
O beauty of beauty!
And I blinded my eyes
For fear I should flinch
(Patrick Pearse)
Photographs by Tato Richieri
The white sculptures of Silvano D'Orsi are visible and purchasable at Elel Ceramic Art
https://www.elelceramicart.it/