NOTE PER LA CONSULTAZIONE

NOTE PER LA CONSULTAZIONE:
Per leggere, scorrete la pagina verso il basso: il blog è come una rivista che va "srotolata" anziché sfogliarla. La grafica è ottimizzata per gli schermi dei computer; se leggete da un telefono o tablet, vi consigliamo di tenerlo in posizione "orizzontale".
Per la ricerca di artisti, temi e luoghi usate la casella Cerca nel Blog oppure l'Indice Alfabetico sul lato destro della pagina, visibile scorrendo un poco verso il basso.
Per contattarci: Rita Castigli rita.castigli@gmail.com - Aurelio Stoppini aureliostoppini@libero.it

domenica 17 aprile 2011

Quando il dolore si fa statua

Il Compianto di Guido Mazzoni a Busseto (1476-77) fotografato da Pio Baistrocchi


Davanti a noi il tempo si è fermato non potendo andare oltre questo momento estremo. La tragedia si è compiuta. Senza più vita il corpo giace. Intorno, solo il dolore cupo o ribelle è protagonista della scena. Le lacrime ferme sulle guance non si asciugheranno. Il grido della disperazione resterà sempre nella gola della Maddalena. Il manto della Madonna è come il buio della tomba.
Il Compianto di Busseto raccoglie il dolore del mondo nelle otto figure che lo compongono. Sono solo umane. Chi lo guardava non sentiva distanza fra sé e loro e diventava parte del gruppo.
La bellissima serie di foto percorre i legami tra i dettagli dell'opera. I visi segnati dal pianto. Le mani serrate in uno spasimo più che in una preghiera. Il contrasto fra l'abbandono del corpo in primo piano e la tensione delle figure che fanno da coro.

I due personaggi contemporanei all'opera si frappongono fra la scena e lo spettatore con pacata consapevolezza, inducendolo a non disperare.
La suggestione delle figure a grandezza naturale non si perde nelle fotografie che ne colgono espressioni e ne esaltano i tratti con diverse angolazioni, facendone anche risaltare la bellezza, perché anche questa era nelle intenzioni dell'autore insieme alla lezione religiosa.

Il soggetto del compianto, il momento tra la deposizione e la sepoltura, è entrato nell'iconografia occidentale a partire dal XIV secolo e conobbe splendidi interpreti da Giotto a Botticelli a Lorenzo Lotto. Poi, dopo la Controriforma, si tese ad evidenziare non tanto il dolore quanto il sacerdozio della Vergine che offre il Figlio in sacrificio. Così la immediata drammaticità del momento, che anche nelle rappresentazioni sacre e laude del tempo era commovente e immediata per tutti, andò perduta.

Nota sul fotografo:
Ospitiamo molto volentieri, in occasione della Settimana Santa, queste toccanti immagini del Compianto di Busseto magistralmente fotografato da Pio Baistrocchi.

La serie completa delle fotografie, con altri commenti tra cui quello personale del fotografo, si trova nel reportage che Pio ha postato nel sito Photo4u (ottimo forum italiano di fotografia che consigliamo a tutti gli appassionati).
Pio Baistrocchi realizza anche immagini di paesaggio con un taglio molto personale. Le potete trovare nella sua galleria sempre su Photo4u.




  

  


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.