Nessuno, meglio di Ennio Boccacci, sa parlare della sua pittura. E lo fa con poesie in cui i colori sono il respiro e il ritmo delle figure, e lo fa con linee che di parole si avviluppano e si svolgono nello spazio come sospinte da vortici di vento.
Le figure emergono dalle tele come vele tese sul mare, come aquiloni quando si slanciano in un guizzo liberatorio.
Il suo pennello si muove come la bacchetta fatata di un direttore d'orchestra – mago che nei suoi arabeschi disegna la musica e le fa prendere forme colorate e dinamiche.
La sua musica è antica, viene dal passato delle tradizioni poetiche umbre, a partire da San Francesco che risolve in un inno di mistica bellezza il suo amore sublime che tutto abbraccia e illumina. Pur perseguendo una sua strada originale, quasi ineluttabile, Ennio si riconosce nella linea genetica della pittura umbra che discende da Gerardo Dottori.
L'indaco è per lui il colore che sintetizza questa linea.
Il colore del tempo rappreso, il colore della passione sedimentata, il colore della consapevolezza acquisita attraverso il dolore, il colore dell'esperienza regalata con amore, il colore della sintesi che non è formale ma è solidarietà profondamente vissuta.
Così ha fondato il “Gruppo Indaco” che raccoglie artisti di varie discipline, e così lo descrive:
Indaco per esaltare se stessi e gli altri,
come il colore
che sta tra le tonalità calde e fredde,
media il giorno e la notte
e attenua il confine tra luce e non luce.
Indaco contro la linea retta di stasi
e la linea obliqua di tendenza
Indaco per andar sinuosi e non retti …
per più conoscere.
Abbattere i certi confini che non sono più certi.
Avversi al veloce e settoriale tempo tecnologico
che nasconde la meraviglia sotto la patina
del bianco candore dell'indifferenza.
Indaco perché l'Uomo non produce soltanto
possesso e violenza,
ma sa raccontare di sé il bello.
La ricchezza del mondo poetico di Ennio si effonde sui suoi lavori con esuberanza lavica, e vi infonde la sua vocazione per una bellezza che è armonia cosmica.
Perciò la tela, anche grande, non gli basta e crea sculture e applicazioni su vetro e trittici e cicli pittorici e soprattutto affreschi immensi sulla cui superficie può spiegare pienamente il suo volo poetico.
Ennio Boccacci al lavoro su un grande affresco, tecnica che predilige e che padroneggia come pochi (fotografia fornita dall'artista) |
desiderio estremo di viver normale
fuori da un mondo perfetto e irreale
voglio le stelle nel segno dei Pesci
per vivere a fondo il mio vero futuro
cantando leggende espresse in colori
su fondo velluto
indaco scuro
La sua esuberanza, quasi frenesia espressiva, è sostenuta da passioni intense, sollevate nelle sfere angeliche dal vento ascensionale dei suoi aneliti ideali (e dalla straordinaria e solidissima maestria nell'uso e anche nella creazione artigianale dei colori).
I suoi lavori respirano l'infinito per il suo instancabile ricercare negli universali grandi temi del pensiero e dei sensi, della vita e della morte, dell'essere e del nulla, dell'eterno e dell'effimero, della carne e dell'abisso inconoscibile.
(fotografia fornita dall'artista) |
Non andare via ascolta il silenzio
Accoglilo è un alito caldo una nota
Che muove col tempo dei desideri
Modella il tuo corpo presente
E in te senti crescere l’anima l’Io
Accoglilo bene è come un vento
Un soffio leggero che porta risposte
Una eco remota lontana che spira
Da dietro le stelle dove forse c’è Dio
Ennio Boccacci vive e lavora a Valfabbrica (PG).
Link alla sua pagina facebook: http://www.facebook.com/ennio.boccacci
Le poesie riportate nell'articolo sono dello stesso Ennio Boccacci
Sono varie le ragioni per cui non si può non considerare un entusiasmante viaggio nell'Arte l'articolo dedicato a Ennio Boccacci. Esso illustra infatti le innumerevoli sfaccettature della sua opera e nello stesso tempo permette, se non di conoscere(visto anche che ognuno di noi resta sempre per gli altri, oltre che per se stesso, un universo in gran parte sconosciuto), almeno di intuire quale sia la sua concezione di Arte, ma anche la sua filosofia di vita. Esso ci permette inoltre di "entrare" nei luoghi della sua produzione artistica, di conoscere i suoi "ferri del mestiere" e,infine (cosa che spesso ci si chiede leggendo una poesia, guardando il quadro di un autore), quale sia il suo viso, che, nel suo caso, tanto ci dice del suo calore umano, della sua modestia, della sua affabilità.
RispondiEliminaPersonalmente, debbo dire che ho visto per la prima volta Ennio un anno fa e che da allora, purtroppo, per varie ragioni, l'ho rivisto un'altra volta soltanto, ma che incontrarlo mi ha procurato quella sensazione che si prova conoscendo durante un viaggio in treno qualcuno che dopo un po' sembra di conoscere da sempre, di sentire più amico di altri che si frequentano da anni. Concludo perciò dicendo che sono felice di poter incontrare ora Ennio più spesso, almeno virtualmente, grazie all'articolo di Rita e Aurelio, e per il fatto che esso, insieme con i vari eventi di cui è protagonista in questo momento (e di cui sarà in futuro) sono un segno della considerazione che lui e la sua opera meritano.
Cara Vittoria,
Eliminaun commento come il tuo, che colpisce perfettamente nel segno cogliendo in pieno il senso e le intenzioni del nostro articolo, è un meraviglioso incoraggiamento a continuare su questa strada. Grazie di cuore, faremo sempre del nostro meglio
Rita e Aurelio
Rita grazie.Grazie per le parole semplici,sincere..insomma belle,che accompagnano il vostro blogspot su di me;un modo diretto e direi "poetico"con una chiave di lettura che non è soltanto diretta ad un pubblico di addetti ai lavori,ma a tutti. Siamo sulla stessa linea d'onda!...Dicevo vostro blog riferendomi ad Aurelio,alla sua curiosità discreta ed educata...al suo ottimo lavoro fotografico...sono felice di questo!!"P.S.aumentate la mia autostima"....Un doveroso inchino e un saluto..a presto Ennio
RispondiEliminaConosco l'opera di Boccacci da molti anni perché lui aveva regalato un quadro a mia sorella per le nozze. Nel quadro, dove domina il blu, spicca il volto di una giovane donna così bello da sembrare una miniatura.Il resto del corpo è soltanto un movimento di danza tracciato con poche linee rosse. Poi ho ammirato la sua tecnica e il suo mondo quando ho lavorato all'antologia "Arte in Umbria" in cui figurava anche lui. In seguito sono stata a casa sua a Valfabbrica (nel 1997) ed ho constatato (come si può fare solo visitando l'atelier di un artista)non soltanto che è, tra l'altro, un maestro dell'affresco, ma anche che si era evoluto ed era approdato a parametri di energia, di compiutezza, di forti scelte definitive nel raggiungimento di forme in cui credeva come si crede nella vita. L'ho rivisto a Mugnano in occasione di una mostra collegata con i murales di quel borgo e vi ho ritrovato le forme dinamiche e classiche nello stesso tempo. Ho capito che Boccacci, dopo aver trovato il suo eliso,si cimentava a migliorarlo esaltandone il colore e la morbidezza. Il suo stile è perfettamente riconoscibile. Le sue figure di donna paiono sospese sulla leggerezza di una nuvola, mentre sopra il colore esplode pieno e florido. E' la vita nelle sue epifanie raccontata da un maestro che è anche un poeta.
RispondiEliminaIl bel servizio fotografico di Aurelio Stoppini, l'intelligente e sensibile critica di Rita Castigli,la visione delle pitture straordinariamente affascinanti di Ennio Boccacci e le sue delicate poesie, appagano il piacere di "dialogare" con voi e con l'artista,che ammiro di cuore da sempre e con il quale ho avuto l'onore di partecipare ad alcune collettive, tra cui "Ritratto di bambino" alla Galleria Artemisia. Ringrazio Rita ed Aurelio e rinnovo i miei più sinceri complimenti ed auguri al grande pittore Boccacci per sempre maggiori successi. Maria Stella Giovannelli
RispondiEliminaRileggendo il pezzo sull'arte di Boccacci, è ammirevole come le splendide foto si alternino a sapienti note critiche e a foto dell'artista fuori e dentro il suo laboratorio. Non conosco i curatori del blog (di cui mi ha parlato l'amica Vittoria Bartolucci, ma rivolgo loro un "grazie" per aver presentato a tutto tondo e in modo esaustivo quel grande personaggio che è Boccacci, che merita di essere conosciuto e apprezzato a livello nazionale. Inoltre ho avuto il privilegio di leggere dei versi di questo artista che non conoscevo sotto questo aspetto. Gabriella Bianchi
RispondiEliminaRingrazio il buon Ennio...il quale ho avuto modo di conoscere di persona...
RispondiEliminaNon essendo i un conoscitore di arte pittorica...Ennio mi ha conquistato e con la sua semplicita di persona umile ....niente mi ha portato a ciò...ma aprezzo le sue opere come mi fossero entrate da non so dove...mi ha conquistato...grazie Ennio di avermi regalato l'arte che conservo gelosamente a casa mia...grazie Ennio
Carmelo
Sapienza tecnica sopraffatta da narcisismo calligrafico.
RispondiEliminaImmagini fredde, incapaci di generare emozioni.