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sabato 25 dicembre 2010

Tanti auguri

... agli amici di tutto il mondo


Pietro Vannucci detto il Perugino: Adorazione dei Magi (tra 1470 e 1476). Olio su tavola, 241 x 180 cm. Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria (dalla chiesa di S. Maria dei Servi in Perugia)
(fonte: Wikimedia commons; cliccare sull'immagine per vederla ad alta risoluzione)


Il Perugino (1450-1523) è conosciuto soprattutto per le opere della sua maturità, caratterizzate da un'atmosfera rarefatta e sognante, specialmente negli affreschi. In questa opera giovanile l'utilizzo di tonalità più sature, esaltate dalla tecnica dell'olio su tavola, rende le superfici smaltate e plastiche e le figure vive e brillanti. 
La cura meticolosa dei dettagli (vi consigliamo di zoomare l'immagine e di percorrerla tutta), il paesaggio, il cielo come una trina di nuvole, i sorprendenti tocchi di bianco, il deciso contrasto cromatico dei drappeggi nei quali stupisce la preziosità degli accostamenti fanno di quest'opera, a nostro parere, una delle più affascinanti che il grande artista umbro abbia mai dipinto, dimostrando qui la maestria che gli valse l'altissima stima dei contemporanei.
Il primo personaggio sulla sinistra è un autoritratto del pittore nella sua energica giovinezza.

Vi invitiamo a Perugia, la nostra città, per godere in tutta la brillantezza dei colori questa opera straordinaria e gli altri capolavori esposti nella Galleria Nazionale dell'Umbria




Afrikaans: Gesëende Kersfees
Africano/ Eritrean/ Tigrinja: Rehus-Beal-Ledeats
Albanese: Gezur Krishlinjden
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
Argentino: Feliz Navidad
Armeno: Shenoraavor Nor Dari yev Pari Gaghand
Bahasa Malaysia: Selamat Hari Natal
Basco: Zorionak eta Urte Berri On
Bengalese: Shuvo Naba Barsha
Boemo: Vesele Vanocce
Bretone: Nedeleg laouen na bloavezh mat
Bulgaro: Tchestita Koleda
Tchestito Rojdestvo Hristovo
Catalano: Bon Nadal i un Bon Any Nou
Cileno: Feliz Navidad
Cinese: (Mandarino) Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan (Cantonese) Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun
Colombiano: Feliz Navidad y Próspero Año Nuevo
Coreano: Sung Tan Chuk Ha
Cornovaglia: Nadelik looan na looan blethen noweth
Croato: Sretan Bozic
Ceco: Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok
Danese: Glædelig Jul
Ebraico: Mo'adim Lesimkha, Chena tova
Eschimese: Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo
Esperanto: Gajan Kristnaskon
Estone: Ruumsaid juulup|hi
Filippino: Maligayan Pasko
Finlandese: Hyvaa joulua
Fiammingo: Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar
Francese: Joyeux Noel
Gaelico: Nollaig chridheil agus Bliadhna mhath ùr
Gallese: Nadolig Llawen
Giapponese: Shinnen omedeto, Kurisumasu Omedeto
Greco: Kala Christouyenna - Hawaiano: Mele Kalikimaka
Hindi: Shub Naya Baras
Indonesiano: Selamat Hari Natal
Inglese: Merry Christmas
Iracheno: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah
 Irlandese: Nollaig Shona Dhuit, or Nodlaig mhaith chugnat
Islandese: Gledileg Jol
Jugoslavo: Cestitamo Bozic
 Latino: Natale hilare et Annum Faustum
Lettone: Prieci'gus Ziemsve'tkus un Laimi'gu Jauno Gadu
Lituano: Linksmu Kaledu
Macedone: Sreken Bozhik
Maltese: Il Milied it Tajjeb
Maori: Meri Kirihimete
Micronesia: Neekiriisimas annim oo iyer seefe feyiyeech
Norvegese: God Jul, or Gledelig Jul
Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! or Zalig Kerstfeast
Papua Nova Guinea: Bikpela hamamas blong dispela Krismas na Nupela yia i go long yu
Peruviano: Feliz Navidad y un Venturoso Año Nuevo
Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia or Boze Narodzenie
Portoghese: Feliz Natal
Rapa-Nui (Isola di Pasqua): Mata-Ki-Te-Rangi, Te-Pito-O-Te-Henua
Rumeno: Craciun Fericit
Russo: Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom
Samoa: La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou
Serbo-Croato: Sretam Bozic, Vesela Nova Godina
Serbo: Hristos se rodi
Slovacco: Vesele, a stastlivy Novy Rok
Sloveno: Vesele Bozicne, Screcno Novo Leto
Spagnolo: Feliz Navidad
Svedese: God Jul and (Och) Ett Gott Nytt År
Tailandese: Sawadee Pee Mai
Tedesco: Froehliche Weihnachten
Turco: Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun
Ucraino: Srozhdestvom Kristovym
Ungherese: Kellemes Karacsonyi unnepeket
Vietnamita: Chung Mung Giang Sinh

giovedì 9 dicembre 2010

Invito alla visita: Mostra del Bronzino a Firenze

Siamo stati alla mostra di Palazzo Strozzi nel piovoso pomeriggio dell'8 dicembre, e ci siamo riscaldati davanti ai colori smaltati del Bronzino. 
Le tele o tavole di argomento sacro sono, sì, ammalianti con le figure che si dispongono in scene di perfetta armonia e con i colori che costruiscono ricchi drappeggi e animano le membra (il gusto esigentissimo dei Medici e dei fiorentini di allora, abituati all'irraggiungibile perfezione della pittura degli ultimi cent'anni, non avrebbe accettato nulla di inferiore), ma i quadri che abbiamo trovato più stupefacenti sono stati i ritratti.
I dettagli sono incredibilmente minuziosi e perfetti, tanto che si ha l'impressione di un'adesione assoluta al vero, di una volontà di resa fotografica (se mi si perdona l'anacronismo) perfettamente nitida.
Ma non può essere così. Tutto è troppo bello, tutto è troppo lucente. Le sete, gli incarnati, i gioielli, i ricami, tutto induce meraviglia.
La magia di questi ritratti sta nell'illusione del vero, ma un vero di sontuosa bellezza, troppo sublime eppure credibile. 
Le figure, con nomi e cognomi testimoniati dalla Storia, solo ingannevolmente appartengono al passato, poiché si collocano in uno spazio molto più vivo nel presente dell'immaginazione.
         
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Informazioni pratiche sulla mostra:
Firenze, Palazzo Strozzi
dal 24 settembre 2010 al 23 gennaio 2011
orari: tutti i giorni 9-20 (il giovedì fino alle 23)


Vai alla home page della mostra
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Immagini:

Come d'uso, nella mostra non è consentito fotografare. 
Vi proponiamo allora una selezione di alcune delle splendide opere esposte, sotto forma di link alle immagini contenute nel sito web della mostra. 
Le riproduzioni contenute nel sito sono molto belle e ad alta risoluzione. Per goderle appieno cliccate sull'immagine per ingrandirla in una nuova finestra (è necessario avere Java installato nel computer), poi andate a tutto schermo (tasto in basso a destra), quindi utilizzate lo zoom e gli altri tasti per "esplorare" l'immagine. Tasto ESC per uscire.
Le sale dell'esposizione, tematiche (vedi link accanto a ciascuna opera) sono percorribili virtualmente in vista panoramica.
Un discorso a parte lo merita l'inquietante Crocifisso Panciatichi, di cui si parla in fondo alla pagina (scorrere l'articolo verso il basso)
Ma per ammirare davvero i capolavori del Bronzino, vi invitiamo ad andare a Palazzo Strozzi ...

Ritratto di Guidobaldo della Rovere (sala II)

Ritratto di Giovanni de' Medici fanciullo (sala III)

Ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni (sala IV)

Ritratto di Lucrezia Pucci Panciatichi (sala V)
Ritratto di Bartolomeo Panciatichi (sala V)

Ritratto di Lorenzo Lenzi (sala VI)

Venere, Amore e satiro (sala VI) 

Ritratto di donna della famiglia Sofferoni (sala VIII)

Ritratto di dama con cagnolino (sala VIII)

Ritratto di giovane con liuto (sala VIII)

Ritratto di Andrea Doria in veste di Nettuno (sala VIII)

Ritratto di Stefano IV Colonna (sala VIII)
  

Ritratto di un collezionista d'arte (sala VIII)

Tra le altre opere esposte, non riprodotte nel sito della mostra, vanno ricordati due splendidi ritratti: quello di Cosimo de' Medici e quello della figlioletta Bia. Le trovate facilmente sul web, ad esempio nel sito settemuse.it

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Il Crocifisso


Ma lasciamo per ultima la più grande sorpresa di questa mostra, l'emozionante Crocifisso che il Bronzino sembra abbia dipinto, per la famiglia Panciatichi, ritraendo dal vero un cadavere come racconta il Vasari(1).
Lo potete vedere meglio esplorando la panoramica della sala V, oppure nell'articolo di Carlo Falciani (curatore della mostra) citato più in basso.
Falciani ha riscoperto recentemente il Crocifisso di Bronzino a Nizza, dove questa intensa quanto raggelante opera era esposta con dubbio riferimento al Sassoferrato. La nuova attribuzione al Bronzino è fondata, oltre che sull'autorevolezza e competenza del curatore, su citazioni contenute nelle fonti e sulla quasi totale analogia con la crocifissione dell'Allori, allievo del Bronzino, esposta in sala IX.

L'interpretazione di questo sconvolgente Crocifisso, unico nell'ambientazione in una surreale chiesa spoglia, è ancora da chiarire. Alcune riflessioni, basate su elementi emersi nel corso del restauro, sono riportate in questa pagina del sito della mostra.

Un articolo dello stesso Falciani (The Development of Bronzino’s Religious Painting:
From Reformation to Counter-Reformation, from Youth to Maturity) è disponibile sul web nel volume Center 30 - Report of activities 2009-2010 - della National Gallery di Washington, alle pagine 76-79. L'articolo contiene interessanti considerazioni e una riproduzione fotografica molto chiara dell'opera.

Il Crocifisso Panciatichi disorienta.
Sempre la Croce si staglia contro il cielo: sia esso tempestoso o limpido o in cui si apra una luminosa voragine o che appaia come lo spazio eterno e in(de)finito dell'oro, lì si concreta e si giustifica la Croce come salvezza. Qui invece sta dentro una chiesa grigia e spoglia. E non c'è dramma, non c'è contrapporsi di emozioni con le figure addolorate e piangenti ai suoi piedi. Qui c'è solo silenzio in una solitudine desolata.
Certo questa morte in una cappella senza conforto e senza lo spazio trascendente del cielo esprime una fede cristiana diversa. Anche Velázquez ha dipinto un Crocifisso sublime come questo e altrettanto solo contro uno sfondo materiale nero e buio. Quell'immagine può additare la fede come unica luce e salvezza. Nell'opera del Bronzino invece ci sembra di intuire un atto di dissenso o di accusa.

Diego Velázquez, Cristo crucificado (1632). Madrid, Museo del Prado

(1) Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568). Il Bronzino.


giovedì 18 novembre 2010

Festa in casa d’artista

da Fausto Minestrini il 25 settembre 2010
Le emozioni rimbalzano sulle tele e sui visi e si inalano dai calici di vino rosso.
Un’impressione di bellezza aleggia ovunque e anima il sorriso e riscalda l’amicizia che lega tutti nella passione condivisa.
Non esiste l’assuefazione all’arte. Questa investe i sensi ed il pensiero con un’energia sempre nuova che scorre nei misteriosi rivoli dell’ispirazione.
La gioia di stare insieme è alimentata dal condividere un presente fascinoso, pieno di echi del passato e di messaggi di futuro.
Ogni oggetto suscita interrogativi e stimola riflessioni nelle conversazioni che fluiscono. Si sospende il tempo sui laghi di colore, sugli spessori impalpabili, sulle luci nascoste.
La casa di Minestrini è un grande studio dai muri antichi pieni di segni che si fanno sogni, di allusioni a ricordi che diventano illusioni di un presente sottratto al tempo.



Collegamento al sito web di Fausto Minestrini

Nel sito Umbriainweb c'è una bella intervista con Fausto

Per vedere tutte le foto di questa serie vai all’ALBUM




Fausto visto da Stefano Chiacchella e Michela Peccini